Konfessionelle Netzwerke der Deutschen in Russland 1922–1941

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Dokument Nr. 72

6. Repression

Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, Archivio Storico (S.RR.SS.),
Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari (AA.EE.SS.),
Pro Russia (1921-1931),
Scat. 10,
Fasc. 66,
Fol. 39r-40r

Datum: 6. Oktober 1925
Verfasser: Vladimir Abrikosov
Empfänger: Kommission Pro Russia
Inhalt: Vladimir Abrikosov (1880-1966), Priester der katholischen Gemeinde des orientalischen Ritus in Moskau, berichtet im Oktober 1925 über 39 inhaftierte und exilierte katholische Russen – Geistliche, Nonnen und Laien. In den beiliegenden Briefen von Mons. A. Okolo-Kulak, Warschau, Einzelheiten über die Internierungsorte.

PRO MEMORIA
 
Oggetto: Liberazione e aiuto ai cattolici russi in esilio o in prigione dei sovieti
 
Alla Illustrissima Commissione degli Affari Russi presso la S. Congregazione pro Ecclesia Orientali.
Nell’inverno 1923/24 venivano arrestati a Mosca e Pietrogrado i cattolici russi di rito orientale, fra cui sacerdoti, suore e laici maschi e femmine; essi furono condannati a varie pene di prigione o d’esilio in Siberia, varianti fra un massimo di dieci anni e un minimo di tre anni.
Il numero de condannati, unitamente all’Esarca Protonotario Apostolico Mgr. Leonida Fedorov, arrestato in precedenza per l’affare Cieplak e condannato a dieci anni di detenzione, ˗ è di 39, a cui vanno aggiunte due cattoliche non russe ma coinvolte nello stesso affare. I nomi dei condannati sono elencati nell’allegato N°1; in quanto ai luoghi del loro esilio o detenzione, non è possibile di ben precisarli poiché vengono frequentemente trasferiti (All. N°1).
Si potrebbe venire in soccorso di questi martiri della Fede in due modi, come appresso:
    1. ottenendone la liberazione con diritto sia si restare entro i confini della propria patria, sia con obbligo di espatriazione.
    2. mediante invio di denaro, vestiario e altri soccorsi materiali, urgentemente necessari nelle difficili condizioni in cui si trovano.
 
OPERA SIN’ORA SVOLTA IN SOCCORSO DEI CONDANNATI.
 
1. Liberazione.
  1. Il Governo polacco, coadiuvato dal Prelato Dom. di S. S. Mgr. Antonio Okolo-Kulak, della Diocesi di Mohilev (attualmente residente a Varsavia Mazowiecke 11/31) cercando di ottenere la liberazione dei condannati, lì ha inclusi nelle liste personali di scambio di prigionieri a norma della relativa convenzione fra la Polonia ed i Soviet.  
  2. Questo tentativo fatto in estate 1924 non ebbe esito felice, essendosi i soviet categoricamente rifiutati a detto scambio, dichiarando che nessuno dei cattolici russi sarà rilasciato alla Polonia. Però, i bolscevichi fecero intendere che sarebbero disposti di rilasciarli dietro richieste della S. Sede (All. N°2). 
  3. Informato di quanto sopra, il sottoscritto presentava a S. E. il Cardinale Segretario di Stato un pro memoria relativo alla prativa (All. N°3).
  4. Sebbene Sua Eminenza Si dimostrò disposta di intraprendere dei passi opportuni, non sembra che questi abbiano dato risultato positivo, essendo i detenuti sempre in prigione e gli esiliati in esilio.
  5. Il sottoscritto, valendosi delle proprie relazioni con varie personalità, ha cercato di provocare l’interessamento e l’intervento di alcuni governi stranieri, ma sempre con esito negativo.
 
2. Aiuti materiali.
  1. certe somme di denaro sono state elargite dal Governo polacco e dalla Società di Soccorso agli affamati in Russia con sede a Varsavia e sotto la vice presidenza del sullodato Mgr. Okolo-Kulak (All. N°4).
  2. i due enti succitati, non disponendo dei mezzi necessari al proseguimento di tale opera di soccorso, il sottoscritto presentava a S. E. il Cardinale Segretario di Stato un pro memoria su questo argomento (All. N°5).
  3. il sottoscritto ha cercato di promuovere una azione di soccorso presso cari privati, ecclesiastici e laici di diverse nazionalità, che potevano sia personalmente sia per mezzo delle loro relazioni svolgere un opera utile. Ma l’esito di questi sforzi è rimasto nullo.
 
OPERA DA SVOLGERSI.
 
1.) Liberazione.
  1. Sembrerebbe che sia forse giunto il momento di rinnovare dei passi autorevoli per ottenere la liberazione dei cattolici russi detenuti o esiliati, ottenendo per loro sia il diritto di restare in Russia o, in caso d’impossibilità, di esiliarsi all’estero. Tali passi potrebbero seguire varie vie:
    1.  mediante trattative dirette della S. Sede coi soviet.
    2.  mediante una azione mediatrice di qualche potenza.
    3.  mediante la loro inclusione nelle liste di scambio dei prigionieri che l’Intesa sta per proporre.
    4.  mediante una proposta analoga da farsi al sig. Nansen.
    5.  segretamente, mediante il loro riscatto dietro pagamento, ciò che si è usato con successo per degli altri prigioniere a mezzo di alcune organizzazioni segrete o personaggi privati.
 
2.) Aiuto materiali.
Sembrerebbe necessario di istituire una azione di soccorso pecuniario permanente.
 
1. Entità dei soccorsi.
Secondo calcoli basati su informazioni di opere analoghe svolte a favore di altri prigioniere, l’assicurazione di un minimo di benessere necessita il seguenti soccorsi mensili:
  1. per i detenuti – 12,5 dollari mensili per persona.
  2. per gli esiliati – 17,5  “ “ “ “
Considerando che il numero dei prigionieri sarebbe di 8 e quello degli esiliati di 33, l’importo mensile del soccorso dovrebbe raggiungere dollari 100 per i detenuti e 577,5 per gli esiliati, ossia dollari 677,5 al mese. [Im Original als Fußnote: Non sembrerebbe fuori posto di fare menzione delle due suore dominicane che trovansi in libertà a Mosca soffrendo la più squallida miseria (All. N°6), prive di ogni mezzo di guadagno e che meriterebbero, pur esse, un soccorso di dollari mensili 17,5 ognuna, come gli esiliati, ossia dollari 35 al mese.] È evidente che non potendosi raggiungere il totale suindicato, anche una somme minore sarebbe di grande sollievo e verebbe distribuita proporzionalmente.
 
2. Mezzo di avviamento.
Il mezzo sicuro di avviamento di tali soccorsi, con certezza assoluta del loro arrivo a destinazione, sembra che sia quello di Mgr. Okolo-Kulak (Mazowiecka 11/31, Varsavia), vice-presidente della Società di Soccorso agli affamati in Russia, ˗ il quale trovasi in relazioni dirette con la Rappresentante delle Croce Rossa Polacca, Presidentessa dell’Istituto apolitico di Mosca pel soccorso ai detenuti politici; questa persona è sempre a corrente del numero e della località dei detenuti e degli esiliati. Detto Istituto, privo di ricorse proprie, rilascia delle ricevute regolari di ogni somma pervenutagli e presenta in seguito un resoconto circostanziato della distribuzione fatta conformemente alla destinazione di ogni singolo invio.
Non potendo fare qui che una esposizione sommaria della situazione, il sottoscritto è sempre a disposizione di codesta Ecc.ma Commissione per tutti quelli più ampi schiarimenti che Essa potesse desiderare.
 
Con la massima osservanza
Wladimir Abrikossoff.
 
5 via J. Luigi dei Francesi Rossa XI.
6 ottobre 1925 [Unterschrift und Adresse handschriftlich]
 
 
 
Allegato N°1 [handschriftlich]
LISTE
Des Catholiques Orientaux Russes détenus en prisons
ou exilés par les soviets.
(Hiver 1923-1924).
 
Prêtres :
 
1. Feodoroff Léonidas Protonot. Apostol., Exarque des catholiques russes, Prison de Boutyrki à Moscou
2. Alexandroff Nicolas Doyen de Moscou, Curé de l’Eglise de la Nativité de la SteVièrge, aumônier de la communauté Doménicaine de Moscou.
3. Akouloff Epifan vicaire de l’Egl. Cathol. du St. Esprit à Petrograd.
4. Deibner Jean prêtre du Petrograd.
5. Zertchaninoff Alexis Prélat de sa Sainteté, de Petrograd, en exil à Tobolsk, Sibérie.
 
Religieuses: (Doménicaines de Moscou)
1. Abrikossoff Anna, Mère Supérieure, détenue en prison à Tobolsk.
2. Vakhevitch Hélène.
3. Entkevitch Galina.
4. Serebrennikova Anna.
5. Tzvetkova Nadejda.
6. Komoarovsky Marie.
7. Selenkova Anasthasie.
8. Tomiloff Tatiana.
9. Tzibina Nadejda.
10. Spetchinsky Olga.
11. Khméleff Véra.
12. Pojarsky-Vassileny Nina.
13. Gotovzeff Catherine.
14. Davidiuk Anne.
15. Gorodetz Véra.
16. Krylevsky Raïssa.
17. Eismond Sophie.
18. Kouznetzoff Valentina.
 
Religieuses : (de l’Ordre de S. Basile à Petrograd).
1. Danzas Julie.
 
Laïques :
(hommes)
1. Novitzky Donat, de Moscou.
2. Balachoff Vladimir,      "
3. Fedoroff Boris,              "
4. Gotovtzeff Victor          "
5. Zernoff Vladimir           "
6. Kriutchkoff Dimitri de Petrograd.
 
(femmes)
7. Ivanoff Sophie, de Moscou.
8. Sapojnikoff Tamara   "
9. Posen Catherine         "
10. Fedoroff Hélène       "
11. Tirié Olga                 "
12. Nefedieva Hélène, de Petrograd.
13. Podlivakhine Capitoline    "
14. Hildebrandt Lydie              "
15. Préobrajensky Anasthasie  "
 
Total 39 catholiques Russes arrêtés ou exilés. Doivent être ajoutées à ce nombre
1.) Posséipal, Tchèque de Petrograd
2.) Joukovsky, Polonaise de Moscou, toutes deux arrêtées avec les Russes.
 
Le nombre total des prisonniers est donc de 41.
Le lieu de détention de la majorité est inconnu, ainsi que la gravité et la durée des peines infligées.
 
 
Allegato N°2
Copia.
 
Traduzione di una lettera del Prelato di S. S. Mons. Okolo-Kulak, indirizzata da Varsavia al Procuratore dell’Esarca dei Russi Cattolici P. V. Abrikossoff a Roma.
 
17. XI. 1924.
Marowicka 11/31. (Varsavia).
 
Reverendissimo Padre.
 
Mi affretto di comunicarvi una sgradevole notizia, e precisamente che i bolscevichi oppongono delle difficoltà insormontabili alla “sostituzione personale” (ossia scambio) dei cattolici orientali. Essi hanno fin’ora escluso dalla lista le suore Abrikossova Anna, Danzas Giulia, le signore Posseipol Anna (czeka) e Giukovska (polacca) coinvolte nell’affare, come pure i sacerdoti Fedorov (Esarca), Alexandrov, Akulov e Deibner. Sebbene i bolscevichi non hanno il diritto di escludere le persone entrate sulle liste (per lo scambio) in virtù della convenzione con la Polonia, essi sembrano pronti a compromettere la stessa convenzione per lo scambio, pur di non rilasciare i russi, e impostano la questione sul terreno di una “offesa allo stato russo” di rendere dei russi alla Polonia. Fin’ora io non perdevo speranza, perché il nostro funzionario del Ministero degli Esteri residente a Mosca (ottima persona munita di istruzioni da Varsavia e spinta dalle mie preghiere personali) faceva del tutto per strappare il consenso ai bolscevichi, - ma invano. Siccome questo problema sospende lo scambio di 220 altre persone (di cui i bolscevichi hanno fucilato 7 durante le trattative), la Polonia dovrà rinunziare alla liberazione di questi russi; però un ordine in questo senso non è ancora partito per Mosca.
Nel contempo UNA PERSONA BENE INFORMATA DELLA MATERIA MI HA COMMUNICATO OGGI CHE IN UNA VIOLENTE DISCUSSIONE SULL’AFFARE CON LA G.P.U. (Ceka) A MOSCA; AVVENUTA NON PIU’ TARDI DI 4 GIORNI FA PER OTTENRE LA NON ESCLUSIONE DELLE PERSONE INDICATE, LE FU FATTO INENDERE CHE I BOLSCEVICHI NON LE RILASCERANNO DIETRO UNA RICHIESTA DEL VATICANO.
Perciò tentate di ottenere che il Vaticano entri in trattative con Jurenev (ambasciatore bolscevico a Roma); forse per questa via si otterrà qualche cosa.
Vi allego una lista dei cattolici russi che si trovano in prigione, ricevuta da Mosca.
                       (f-to) Ant. Okolo-Kulak.
In quanto riguarda il Protonotario Apostolico l’Escara Fedorov, vi è poco da sperare per la sua liberazione. Egli si trova nella prigione di Butyrki (Mosca), molto isolato; il suo stato psichico è penoso, perché ha i nervi molto scossi. In quanto ai russi, per considerazioni di opportunità essi sono stati divisi all’atto della compilazione delle liste per lo scambio in due gruppi; nel primo sono entrati: i sacerdoti Fedorov, Alexandrov, Akulov e Deibner, e le suore Abrikossova Anna e Danzas Giulia. La G.P.U. (Ceka) si rifiuta di rilasciare questo gruppo.
Gli altri dovevano includersi in una seconda lista. Ma i bolscevichi avvertono che non rilasceranno alla Polonia nessuno dei russi cattolici. Stanno dunque in prigione 39 persone (russe).
                         (f-to)  O.-K.
 
 
Allegato N°3
Copia.
 
Oggetto: Liberazione dei russi cattolici detenuti dal governo dei soviet.
 
PRO MEMORIA.
 
Il Governo Polacco, coadiuvato dal Prelato Domestico di S. Santità Mons. A. Okolo-Kulak, della arcidiocesi di Mohilev, attualmente residente a Varsavia, si è interessato della sorte dei russi cattolici (sacerdoti, suore e laici) che si trovano nelle prigioni dei soviet o in esilio, ed è venuto in loro soccorso: 1) includendoli in liste personali per lo scambio a norma della relativa convenzione fra Polonia ed i soviet; 2) procurando loro dei soccorsi materiali mediante invio di denaro ed altro.
I russi cattolici compresi negli elenchi sono 39 ai quali si debbono aggiungere una signora czeka ed una signora polacca, coinvolte nello stesso affare (v. allegato N°1).
Per ciò che riguarda la loro liberazione, considerazioni di tattica hanno consigliato di dividere le vittime in due gruppi distinti. Sono inclusi nel primo gruppo i sacerdoti: Protonotario Apostolico Fedorov Leonida, Esarca dei Russi Cattolici, detenuto nella prigione di Butyrki a Mosca; Alexandrov Nicola, curato della chiesa orientale cattolica russa della Natività della B. Vergine Maria, decano del distretto di Mosca, elemosiniere della comunità delle suore Dominicane a Mosca, detenuto anch’egli in una prigione di Mosca; Akulov Epifanio vicario della chiesa cattolica orientale dello S. Spirito a Pietrogrado, pure detenuto a Mosca; Deibner Giovanni, sacerdote di Pietrogrado, detenuto nel campo di concentramento a Suzdal. Fanno parte delle stesso primo gruppo le suore: Abrikossova Anna, Superiore della congregazione regolare delle Domenicane di III Ord. a Mosca, detenuta nella casa di correzione di Tobolsk (Siberia); Danzas Giulia, Superiore della congegrazione dell’Ordine S. Basilio a Pietrograd, detenuta al campo di concentrazione a Suzdal.
Gli altri dovevano essere iscritti nel secondo gruppo, ma i soviet rifiutarono di rilasciare le persone comprese nei primo gruppo, negando pure lo scambio per le signore Posseipol (czeka di Pietrogrado) e Giukovskaia (polacca di Mosca), detenute tutte le due nelle prigioni di Kostroma, ˗ e dichiarono che nessuno dei russi cattolici sarà rilasciato alla Polonia. PERO I BOSCHEVICHI FECERO INTENDERE CHE SAREBBERO DISPOSITI DI RILASCIARLI DIETRO RICHIESTA DELLA S. SEDE.
A conferma di quanto sopra si allega alla presente copia-traduzione della lettera di Mons. A. Okolo-Kulak da Varsavia al Procuratore Generale dell’Esarca dei Russi Cattolici P. V. Abrikossoff a Roma (v. allegato N°2).
Si desidererebbe perciò di vedere se non sarebbe possibile alla S. Sede di entrare in opportune trattative col rappresentante dei soviet a Roma (Juenev) o in altro luogo che si stimasse meglio indicato, onde ottenere la liberazione delle suddette persone.
Per quanto riguarda i soccorso materiali, ˗ i relativi mezzi sono stati elargiti sin’ora dal governo placco e dalla Società di Soccorso agli affamati in Russia con sede a Varsavia, di cui Mons. A. Okolo-Kulak è vice-presedente (v. allegato N°3).
Sarebbe perciò desiderabile di vedere se non potrebbe la S. Sede provvedere all’assicurazione anche nel futuro di tali invii pecuniari ed altri sia per mezzo della suddetta Società (Mons. Okolo-Kulak) sia in altro modo.
 
25 novembre 1924.
 
 
 
Allegato N°4.
Copia.
 
Estratto-tradotto dalla lettera di Mons. Okolo-Kulak al P. V. Abrikossoff, in data 21 Settembre 1924.
 
…”I detenuti sono soccorsi materialmente; i mezzi sono concessi tanto dal governo polacco quanto dalla Società di Soccorso agli Affamati in Russia, di cui sono vice-presidente, che manda il denaro da Varsavia” …

Empfohlene Zitierweise:
Dokument Nr. 72, in: Konfessionelle Netzwerke der Deutschen in Russland 1922-1941. Quellen-Datenbank. Hrsg. von Katrin Boeckh und Emília Hrabovec. URL: http://www.konnetz.ios-regensburg.de/dokumenteview.php?ID=72, abgerufen am: 18.04.2024.
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